La trasformazione è il processo su cui si fonda ogni processo vitale.
La vita ci richiede tante tappe trasformative quante sono le nostre età: cambiamenti necessari per evolverci e progredire, a volte importanti e significativi, imprescindibili e necessari, altre volte meno vistosi ed imperativi, ma tutti fonte di nuovi slanci, energie, nuovi inizi.
Parti di noi devono essere superate e lasciate andare per fare spazio ad altre nuove.
Il bambino deve lasciare spazio all’adolescente, l’adolescente deve diventare adulto, la condizione di figlio dovrà evolversi in quella di genitore, l’uomo adulto sarà anziano ed infine vecchio.
Tutti questi cambiamenti, i più grandi come ad esempio avere un figlio, cambiare città, cambiare lavoro, fino ai più piccoli come fare un viaggio, fare un trasloco, richiedono una disponibilità alla trasformazione.
A volte affrontiamo i cambiamenti con slancio e curiosità, può addirittura capitare che si preferisca rimanere su un terreno conosciuto, anche a costo di stare male, di ritrovarsi in una situazione di stasi e di arresto.
Noi uomini siamo come bruchi, inconsapevoli del fatto che anche noi possiamo avere ali per volare, dobbiamo solo lasciarle crescere con fiduciosa attesa, senza opporci a questo processo che anche per noi è naturale.
Il piccolo bambino dagli occhi brillanti, curiosi, entusiasta di ogni cosa, lo sa. Sa che quando avrà imparato ad usare le mani, a camminare, a parlare, quando crescerà farà grandi cose.
Perché noi bruchi l’abbiamo dimenticato e ce ne andiamo sconsolati e cinici a brucare sempre le stesse foglie, sempre sullo stesso albero?