Che si tratti di riciclo o di riutilizzo, il fine è sempre lo stesso ed egualmente importante: dare una seconda vita a tutto quel che passa dalle nostre mani e agli oggetti che utilizziamo nel quotidiano. E per capire quanto fondamentale possa essere questo approccio culturale per la salvaguardia delle risorse del Pianeta basta misurarsi con le cifre dei nostri sprechi.
Il provvedimento che ha avuto il merito di introdurre per la prima volta in Italia il tema della gestione sostenibile dei rifiuti è stato il Decreto Ronchi nel 1997. Una legge passata alla storia come strategia delle 5 erre dei rifiuti:
- Riduzione: consiste nella concreta riduzione all’origine dei rifiuti, sia nel quotidiano a livello del singolo cittadino, che in ambito politico attraverso l’adozione di opportune linee decisionali e giuridiche.
- Riuso: consiste nel nuovo utilizzo del bene. Può essere considerato un atteggiamento mentale e culturale che prende forma nella vita quotidiana attraverso piccoli gesti e si trasforma in una vera e propria attività economica che punta a ricollocare e reinventare prodotti ancora riutilizzabili.
- Riciclo: è la trasformazione di materiali di scarto e rifiuti in nuove risorse o beni attraverso processi industriali più o meno complessi. Per funzionare, ha bisogno che il sistema della raccolta differenziata dei rifiuti sia rigoroso, condiviso ed efficiente.
- Raccolta: protagonista indiscusso di questa azione è il cittadino attraverso la differenziazione dei rifiuti, il loro giusto conferimento agli appositi raccoglitori e con le differenti modalità di raccolta predisposte dalle amministrazioni locali.
- Recupero: oltre che di materia, si intende soprattutto il recupero di energia a partire dai rifiuti. Buona parte dei materiali di scarto non riutilizzabili o riciclabili possono essere trasformati in energia termica o elettrica attraverso impianti di termovalorizzazione, i luoghi alternativi alle discariche.
Attivare un modello economico basato su queste 5 regole e farle diventare uno stile di vita è urgente e necessario: è l’abc dell’Economica Circolare che si contrappone con forza alle economie di scala.